Ispirazioni multimediali

Nel libro sono citati diversi artisti (per lo più musicisti) più o meno popolari. Ma alcuni sono proprio sconosciuti ai più. A questo punto ci sarebbe da fare un discorso su cosa rappresenti una cultura di nicchia e meno, soprattutto dopo l'avvento di internet, per cui gente che eviterà accuratamente di apparire sui libri di storia e nelle cronache del suo tempo è al tempo stesso nota a più pubblico di un personaggio importante ma sconosciuto alla massa il cui riferimento verrebbe carpito solo da Paolo Flores D'Arcais e pochi altri. Comunque sia, ecco alcuni link a opere e autori che fanno la loro comparsa più o meno diretta nel libro in questione. Usando questi link per fare acquisti, aiuterete indirettamente l'autore del libro (anche semplicemente cliccando su uno di questi link e poi comprandovi qualcos'altro che vi piace da Amazon). Grazie.

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Letteratura

Seguono alcuni degli scrittori e delle opere citate.

Kurt Vonnegut


Il concetto di famiglia estesa, che sta a cuore al protagonista, appare esplicitamente in Palm Sunday. Il link a lato è alla versione in inglese. Non so se esista tradotto in italiano.

Roland Barthes


Roland Barthes (quello di "se le canzonette me le recensisse" in Via Paolo Fabbri 43 di Guccini), non è più citato direttamente, ma lo era in una versione precedente del romanzo. Il suo L'impero dei segni rimane un libro fondamentale per provare a capire il Giappone.

Pio D'Emilia


Il libro Tsunami nucleare di Pio D'Emilia non appartiene propriamente a questa lista di opere citate, ma, per chi volesse approfondire ciò che accadeva realmente nei giorni del terremoto dell'11 marzo 2011 in Giappone, questo è un documento importante, dettagliato e accuratissimo, al contrario del restante 99% della stampa italiana.

Musica

Ecco alcuni dei musicisti citati nel libro.

Elio e le storie tese

Il protagonista si "vanta" di aver detto un giorno a una ragazza "E allora che cosa devo fare? Vuoi mettermi una scopa in culo così ti ramazzo la stanza?" come succede nell'outro di Servi della gleba. In realtà, la citazione è anche un filo sbagliata nel libro. Il link a lato è alla versione MP3 poiché non esistono più CD in Italia.

Francesco Guccini

Francesco Guccini dev'essere probabilmente la mia più forte influenza fra gli autori italiani, musicali e non. Senza farlo apposta (ma anche sì), il libro contiene almeno quattro citazioni più o meno esplicite dalle sue canzoni. Il primo che le trova tutte vince un libro con dedica. Ascoltatevi una Eskimo che non vi fa mai male...

Rush

Per chi, come GORO nel libro, vuole "continuare a farsi del male", ignorando i Rush (di cui Geddy Lee è il bassista e cantante), beh, peggio per lui. Per chi invece vuole redimersi e conoscere la "più popolare band underground" del globo, ecco alcuni link ai miei album preferiti fra il loro vastissimo catalogo, in ordine strettamente cronologico.

"A Farewell to Kings" è un preferito da quando avevo 15 anni, credo. Ricordo le innumerevoli ore passate a rigirare il nastro leggendo infinite pagine di regole di libri di giochi di ruolo sulla Riviera Ligure. Adolescenza gettata al vento? Forse. Certo i brividi leggermente dissonanti di Cygnus X-1 non li si incontra spesso. (Link alla versione MP3 )
"Moving Pictures" è forse il capolavoro del trio canadese. Red Barchetta resta la mia canzone preferita dei Rush di sempre. Disertavo le lezioni di geometria all'università per trascrivere la complicatissima (e bellissima) parte di batteria: ah, quell'introduzione con ride e hi-hat sincronizzati... (Link alla versione MP3 )
L'amore per "Hold Your Fire" è arrivato un po' dopo, ma ero pur sempre nel mio anno fallimentare di università di fisica. Fra gli album più pop ed elettronici del gruppo, è fantastico se lo si accetta per quello che è. La produzione di Peter Collins si sente come al solito e, come al solito, è positiva sulle melodie del gruppo. Tracce come Mission lasciano il segno. (Link alla versione MP3 )
"Counterparts" è, per adesso, l'ultimo grande album realizzato dai Rush. Erano gli anni '90 e con essi, sull'onda del grunge e del resto del rock alternativo, erano tornate le chitarre, più grintose e nude del solito, insieme a un suono di batteria che non era mai stato così vero (vedasi Animate), sempre sotto la supervisione del grande Peter Collins. Questo album è stato colonna sonora fissa sulla mia Micra rossa SuperS. (Link alla versione MP3 )
Avevo appena concluso questa lista, e i Rush se ne sono usciti con un nuovissimo concept album: è ancora presto per un giudizio definitivo, ma Clockwork Angels sembra davvero il loro album migliore dai tempi di Counterparts, un disco che include tutti i frutti della loro esperienza a quasi quarant'anni dal loro primo album. Eterni. Qui un link a youtube e a una delle mie canzoni preferite del nuovo album: "The Wreckers". E qui la versione in MP3 dell'album.

Quelli i miei album preferiti, anche se di grandi album ce ne sono molti altri, tipo Caress of Steel del 1975 che si rivelerà fondamentale per il suono e i contenuti di molto metal di là da venire. Nel libro è però citato direttamente il seguente album live:
"Different Stages" è l'ultimo album pubblicato dai Rush prima che entrassero in cinque anni sabbatici dovuti alle tragedie personali del batterista Neil Peart. I primi due dischi sono una rappresentazione standard dei Rush dal vivo di quel periodo. Quello che ascoltavo mentre distruggevo la mia Micra SuperS rossa era invece il terzo CD, un concerto bonus registrato al mitico Hammersmith Odeon nel 1978. Fantastico. (Link alla versione MP3 )

Infine, per chiunque fosse interessato alla band, è altamente consigliato il documentario Beyond the Lighted Stage (in formato DVD o Blu-ray) che ripercorre tutta la carriera di questa grande band.

Slayer e Alice in Chains

Nel libro è citato l'urlo di Tom Araya che precede Hate to Feel degli Alice in Chains. Per chi non lo sapesse, Tom Araya è il cantante degli Slayer ed è apparso sull'album Dirt degli Alice in Chains come ospite. "Dirt" è uno dei capolavori emersi da Seattle all'inizio degli anni '90, fatto tutto di canzoni sulla droga, una più bella dell'altra. A Orzinuovi, il mio paese, è diventato popolare solo dopo la morte di Kurt Cobain: i Nirvana non c'erano più e si cercavano nuovi idoli che potessero morire giovani (Layne Staley RIP). Ma quando proponevo al gruppo di suonare canzoni come Them Bones, mi veniva sempre risposto che erano troppo metal. Sì, le radici metal non sono nemmeno camuffate. E anche per questo è un grande album. (Link alla versione MP3 )
A un certo punto il protagonista parla a Tony dell'autore di questa fotoDaidō Moriyama. Tony pensa, sbagliando, che sia la foto sulla copertina dell'album omonimo degli Alice in Chains, altro capolavoro della band di Seattle. Fra le tante canzoni indimenticabili, Again con il suo coretto di "uh uh" nel bridge. (Link alla versione MP3 )
Tornando agli Slayer, il protagonista parla di come i suoi occhiali siano stati distrutti da suo figlio ma soprattutto quando gli sono volati al primo colpo di rullante di Dave Lombardo nell'incipit di Chemical Warfare al concerto degli Slayer. La mia versione preferita del classico slayerano chiude Decade of Aggression, un doppio CD live che ha rovesciato come una calzino la mia vita d'adolescente. (Link alla versione MP3 )


Metallica

Beh, cosa dire della band metal più famosa di tutti i tempi che non sia già stato detto? Tipo che Lars Ulrich non è più capace di suonare la batteria? Vabbeh, non importa come si siano ridotti ora i Four Horsemen, dopo tutto il protagonista preferisce i vecchi capolavori, come la mitica Motorbreath tratta dall'epocale Kill 'Em All (1983) che ascolta dal suo iPhone. Qui su youtube. E qui in MP3.

Thought Industry

Dei Thought Industry da Kalamazoo il protagonista vorrebbe parlare con i suoi vicini di casa che sono originari della stessa città del Michigan (così come anche le chitarre Gibson). Ma non ce n'è verso, perché i vicini americani non gli rivolgono la parola. Voi potete sempre ascoltarvi il suddetto geniale gruppo, nelle sue folli avventure musicali. Il link a lato è alla versione MP3 del capolavoro Mods Carve the Pig: Assassins, Toads and God's Flesh. Qui un link a una simpatica canzoncina tratta del medesimo su youtube.

Lemmy Kilmister

Personaggio controverso e affascinante, Lemmy, cantante e bassista dei Mötörhead, è citato ben due volte nel libro. Per chi non lo conoscesse - e per chi volesse conoscerlo meglio - consiglio il film biografico uscito nel 2010.

Al DIESEL

Il protagonista e Tony finiscono in un locale del Golden Gai chiamato DIESEL. Il proprietario è un profondo conoscitore dell'hard rock/heavy metal, e con lui il protagonista s'intrattiene a parlare a lungo.
Gli Hanoi Rocks sono una band finlandese ancora amatissima in Giappone e il loro primo album, Bangkok Shocks, Saigon Shakes, Hanoi Rocks, è la colonna sonora del locale. Tragedy è probabilmente la canzone più famosa del disco. (Link alla versione MP3 )
Control and Resistance è l'unico album e la migliore opera degli assurdamente complessi Watchtower. Molte altre band di thrash tecnico li hanno seguiti ma nessuno, a mio giudizio, li ha mai eguagliati. The Eldritch è un buon esempio della loro malattia mentale. Il link è alla versione in MP3 su Amazon.com.
I Voivod sono un'altra grandissima e peculiare band canadese. Avrei voluto mettere un link a Nothingface, ma è inesistente in qualsiasi formato acquistabile (ascoltate uno dei miei assoli preferiti di tutti i tempi da Missing Sequences su youtube).  Il link quindi è alla versione digitale di Killing Technology, violentissimo album di thrash dissonante.
Death in the Nursery dei Legend è un altro album introvabile in formato fisico (qui un link a Choices, la traccia d'apertura). Fortunatamente esiste in formato digitale su Amazon.com. La musica è un NWOBHM più sofisticato del solito, a tratti un po' jazz.
Anche per quanto riguarda i francesi Sortilége non c'è verso di trovare un album in forma fisica. Il mio preferito, Metamorphose (qui la bellissima Majeste), non è disponibile nemmeno in forma digitale, così il link a lato vi porta al loro album d'esordio in formato MP3. il loro stile è classico NWOBHM ma leggermente più tecnico. Una delle band preferite dal compianto Chuck Schuldiner, il fondatore dei Death.

Le Orme


Il rituale della preparazione del proprio whisky & soda, porta il protagonista a sentirsi "proprio come un’abitante di Sorona". Felona e Sorona sono i pianeti fantastici protagonisti di questo capolavoro del progressive italiano (e non). Ascoltate come esempio la fenomenale introduzione, Sospesi nell'incredibile. "Felona e Sorona" è classico e melodico, moderno e dissonante, poetico e filosofico, suonato magistralmente.

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